A Roma in questi giorni, come tantissime zone d’Italia si parla di crisi idrica per siccità e quindi del suo possibile razionamento … ma vi siete mai chiesti da dove proviene l’acqua di Roma e come arriva nelle nostre case?
A Roma ogni giorno vengono immessi in rete 1,4 milioni di metri cubi di acqua (500 milioni l’anno) per servire 3,7 milioni di abitanti. L’approvvigionamento idrico è gestito da Acea, azienda della quale il Comune di Roma è socio al 51%.
L’acqua proviene per l’85% da sorgenti, per il 12% da pozzi e per il 3% da fonti superficiali.
Sono sei le grandi sorgenti:
- Peschiera
- Capore
- Acqua Marcia
- Acquoria
- Salone Vergine
- Simbrivio.
I principali pozzi sono:
- Finocchio
- Torre Angela
- Pantano Borghese
- Laurentino
Acquedotto Peschiera-Capore, fornisce il 70% dell’acqua a Roma
Il 70% circa dell’acqua immessa quotidianamente nelle rete di distribuzione della Capitale, pari a circa 1,4 milioni di metri cubi, proviene dall’acquedotto del Peschiera-Capore, che recapita a Roma le sorgenti del Peschiera e della Capore, miscelate tra loro nel centro idrico di Salisano.
Acquedotti Aniene, Marcio, Appio-Alessandrino, Vergine
Gli altri acquedotti che alimentano la città di Roma sono l’acquedotto Marcio, proveniente dalla valle dell’Aniene (con portata variabile da 3,5 a 5,8 metri cubi al secondo in relazione all’andamento idrogeologico delle sorgenti), cui si affiancano due acquedotti minori detti Appio-Alessandrino e Nuovo Acquedotto Vergine, alimentati da sorgenti e pozzi situati nel comune di Roma (portata 2 metri cubi al secondo).
Acquedotto di Bracciano
Il lago di Bracciano è fonte di risorse strategiche e di compenso stagionale da cui Acea può prelevare 1.100 litri al secondo medi, fino a un massimo di 5.000 litri al secondo in condizioni eccezionali.